Forse ancora non è troppo popolare in Italia, ma il piano di cottura a induzione ha diversi vantaggi da non sottovalutare. Tuttavia, è necessario conoscerne le caratteristiche principali per capire come scegliere quello giusto in base alle proprie necessità. Ecco allora una semplice guida all’acquisto che vi permetterà di combinare design, consumi ed efficienza del vostro nuovo piano di cottura.
Piano cottura induzione: come funziona, i pro e i contro
Questa innovativa tecnologia sfrutta il principio del campo magnetico per cucinare le vostre pietanze in maniera impeccabile. Al di sotto del piano in vetroceramica si trovano infatti delle bobine che reagiscono con il fondo ferroso di pentole e padelle una volta ricevuto l’impulso elettrico.
Proprio in virtù del suo funzionamento, vi sono alcune considerazioni da fare prima di decidere di acquistare un piano di cottura a induzione:
- Questa tecnologia utilizza energia elettrica al posto del gas. Ciò è proprio il motivo per cui in Italia, al contrario che in altri Paesi europei, le piastre a induzione non sono ancora così commercializzate: l’elettricità è in effetti più cara del metano e, a meno che non si sfruttino pompe di calore o pannelli fotovoltaici, i costi della bolletta dell’elettricità potrebbero aumentare. Tuttavia, utilizzando la piastra ad induzione, il consumo di energia elettrica è quantitativamente minore rispetto a quello del gas, con le dovute accortezze è dunque possibile ridurre i costi del consumo energetico.
- Solo un determinato tipo di pentole è adatto alla cottura a induzione: si tratta di quello con fondo ferroso, poiché tale materiale permette una reazione più efficiente con le bobine al di sotto delle piastre. Va da sé che le padelle in rame, in terracotta o col fondo in alluminio non permetteranno la cottura dei cibi in tempi stretti.
D’altro canto, molti sono i vantaggi dei fornelli a induzione. Tra questi, non possiamo dimenticare:
- Il rendimento termico, che è massimo (90%), se paragonato agli altri sistemi. Le piastre, infatti, scaldano solo la zona coperta dalla pentola e la dispersione del calore è pochissima, al contrario che con i fornelli a gas o con il piano radiante, la cui efficienza arriva al massimo al 60%.
- I tempi di cottura, che diminuiscono sensibilmente proprio perché il calore è concentrato sotto alla padella. La funzione booster, poi, permette di far bollire l’acqua in ancora meno tempo.
- Il piano di cottura a induzione è più sicuro: non vi sono fiamme, non c’è rischio di fughe di gas e la parte surriscaldata è esclusivamente sotto alla pentola; inoltre, una volta tolta quest’ultima, non sussistendo più gli elementi per la generazione del campo magnetico, il fornello smetterà di funzionare. Una serie di spie di sicurezza sul display, infine, evita non solo sprechi energetici, ma anche incidenti domestici.
Come scegliere il piano a induzione perfetto
In generale, è consigliabile scegliere un piano di cottura che permetta di raggiungere l’ebollizione dell’acqua nel minor tempo possibile e a consumi ridotti.
Di certo, gli aspetti della sicurezza e del consumo energetico sono gli elementi più importanti da tenere in considerazione quando si intende acquistare un piano di cottura ad induzione.
Per ciò che riguarda il primo punto, è importante che il piano che si intende acquistare disponga di:
- Blocco contro l’accensione casuale (il quale svolge anche un ruolo sul raffreddamento rapido delle piastre)
- Funzione contro le fuoriuscite di liquido in cottura
- Indicatore di calore residuo
Se invece l’aspetto più importante per voi è relativo ai consumi di energia elettrica, allora vi sono diverse soluzioni che si possono adottare al riguardo, oltre alla scelta di utilizzare un impianto fotovoltaico per l’autoproduzione di energia pulita (il cui costo, comunque notevole, sarebbe ammortizzato di certo più velocemente grazie all’utilizzo di fornelli a induzione). Alcuni sistemi di cottura a induzione infatti presentano un dispositivo che va a limitare la potenza generata e che mostra, attraverso il display, quanti Watt si stanno consumando.
Bisogna comunque considerare che, specialmente usufruendo della funzione boost, il consumo supera facilmente i 2,4 kW; di conseguenza, se alla cottura associamo l’utilizzo di un altro elettrodomestico, si vanno a oltrepassare i canonici 3 kW e sarà quindi necessario aumentare la potenza del proprio contatore.
Infine, a livello di consumi elettrici, va considerata la quantità di Watt utilizzati durante lo stand-by: sembrerà banale, ma gli elettrodomestici consumano anche “a riposo”.